STORIA:


La Lituania si trova nel centro dell'Europa.
Confina a nord con la Lettonia (588 km), a sudest con la Bielorussia (653 km), a sudovest con la Polonia (104 km) e con la Federazione Russa (regione di Kaliningrad) (249 km).
La capitale è la città di Vilnius (543.000 ab.), mentre altri centri urbani di rilievo sono Kaunas, Klaipéda e Šiauliai.
La Lituania è il più grande dei 3 paesi baltici dal punto di vista della popolazione e del territorio. Ha una superficie di 65.300 km.q., popolata da 3.412.600 abitanti.
Il lituano, che presenta notevoli affinità con l'antico sanscrito, è una lingua che appartiene al gruppo baltico della famiglia linguistica indoeuropea.


Il clima è marittimo/continentale. La temperatura media di giugno è di +23°C, di gennaio è di -5°C. La Lituania è lo stato più antico nell'Est Baltico: il nome del paese è stato menzionato per la prima volta nel 1009; i progenitori Estii, commercianti d'ambra, la quale viene considerata il simbolo del paese, erano conosciuti già dagli antichi romani. Oggetti del patrimonio dell'UNESCO, quali la città storica di stile barocco di Vilnius, il complesso dei poggi di Kernavè, l'artigianato delle croci, le manifestazioni canore, sono tutti i riflessi eccezionali della ricca cultura della Lituania.

Le mete d'ampio interesse turistico culturale sono i centri storici di Vilnius, Kaunas, Klaipėda il patrimonio storico delle antiche capitali Kernavė e Trakai, con la loro incantevole eredità barocca, le corti ed i castelli.
Gli amanti della natura saranno incantati da un territorio impreziosito da tantissimi laghi, boschi, paesaggi emozionanti e la bellezza unica della penisola dei Curoni.
Gli scienziati dell'Istituto di Geografia Nazionale francese nel 1989 hanno stabilito che la Lituania è situata nell'esatto centro geografico d'Europa. Questa interessante singolarità la include nel Guinness dei primati mondiali. Vi invitiamo pertanto con sincero calore a visitare il nostro paese per conoscere tutto quello che di esclusivo vi può offrire! Avrete modo di vivere indimenticabili esperienze, che sicuramente vi condurranno più volte nella nostra affascinante e magica nazione.


Per maggiori informazioni Vi invitiamo a consultare il sito internet dell'Ente Nazionale Lituano per Turismo.
www.turismolituano.it , info@turismolituano.it​


Pittura e scultura:

I primi manufatti che testimoniano le capacità creative dei popoli baltici risalgono all'VIII millennio a.C. e sono le ceramiche e i lavori in ambra e in legno ed osso che si perfezionarono in epoca neolitica (IV -II millennio a. C.) e divennero più tardi merce di scambio prima con i fenici, poi con i greci ed i romani. L'avvento del Cristianesimo (XVI e XV secolo) portò nelle arti figurative un profondo cambiamento. Le antiche divinità pagane con i loro simboli e le loro raffigurazioni, lasciarono progressivamente il campo alle forme più raffinate in stile bizantino e gotico nelle miniature, nelle sculture e negli affreschi ornamentali delle chiese.
In epoca rinascimentale (XVI secolo) vi fu un notevole fiorire di sculture e pitture raffiguranti i santi ed i personaggi del Vangelo, ispirate dagli stili allora in voga in Polonia, in Germania, in Italia e in Olanda, introdotti dai molti artisti che da quei Paesi si trasferirono a lavorare in Lituania. L'età barocca (XVII e XVIII secolo) vide invece il prevalere dell'influenza italiana nelle decorazioni archittetoniche, i cui esempi più famosi sono gli stucchi e le sculture della chiesa di San Pietro e San Paolo a Vilnius e il monastero di Pazaislis vicino Kaunas. P. Smuglevicius e K. Jelskis furono i principali rappresentanti dell'illuminismo lituano (XVIII secolo) e del neo-classicismo che lo caratterizzò, mentre il romanticismo ottocentesco vede tra i suoi artisti principali J. Rustemas e J. Damelis, le cui opere risentono del clima di riscatto nazionale che pervadeva il Paese.
Tra la fine dell'Ottocento ed i primi del Novecento furono aperte numerose scuole ed istituti d'arte e la Società dell'Arte Lituana (istituita nel 1907). E' proprio in questo periodo che comincia a svilupparsi un'autentica arte lituana, con le sculture espressioniste e simboliste di Petras Rimsas e Juozas Zikaras. Anche la pittura dopo il 1905 cominciò a caratterizzarsi in modo autonomo ed aggiornato e la figura più importante fu Mikalojus Konstantinas Ciurlionis (1875-1911) le cui idee hanno anticipato l'astrattismo di Kandinskij e di Mondrian. Nel 1922 fu inaugurata la Scuola d'arte di Kaunas che raccolse intorno a sè i migliori artisti lituani.
Tra i principali pittori del periodo ci sono A. Varnas, K. Simonis eredi di Ciurlionis, gli espressionisti A. Gudaitis, A. Galdicas e V. Vizgirda ed i cubisti S. Usinskas e V. Kairiukstis. Nella scultura emersero invece V. Grybas, J. Mikenas, R. Antinis e M. Menciskas. Nel 1925 venne aperto al pubblico il museo Ciurlionis di Kaunas e nel 1930 fu fondata la Società per gli artisti indipendenti. I suoi componenti tentavano di abbinare le tradizioni folkloristiche e artistiche lituane con le nuove tendenze dell'arte moderna. Le loro idee innovatrici influenzarono molto i futuri percorsi della pittura e della scultura in Lituania.
Dopo la seconda Guerra Mondiale le arti figurative lituane furono fortemente influenzate dai canoni del realismo socialista. Molti artisti emigrarono all'estero, contribuendo attivamente alla vita culturale dei Paesi che li ospitavano. Nel 1949 a New York venne organizzata una grande mostra di pittori lituani che proseguirono così le ricerche stilistiche iniziate in patria prima della guerra. Coloro che rimasero nella Repubblica Socialista Lituana, si adeguarono ad una concezione politica dell'arte, dedicandosi principalmente alla ritrattistica (A. Guitaitis) e alla paesaggistica (A. Savickas e A. Petrulis), oppure a un tipo di scultura prevalentemente celebrativa e monumentale (J. Mikenas e B. Pundzius).
I legami con la tradizione nazionale non sono stati comunque mai abbandonati dagli artisti lituani che hanno proseguito la riflessione su quel mondo arcaico e primitivo che caratterizzò la memoria culturale del Paese. Miti, scene sacrali, antiche iconografie, spiritualismo e religione, sono contenuti che sempre tendono ad affiorare nell'arte lituana. Idee e emozioni che si manifestano sotto forma di colori e di immagini espressive, o in modo più razionale (J. Svazas e V. Kisarauskas) o con più attenzione all'arte popolare (A. Gudaitis e R. Biciunas) o invece influenzate dall'arte moderna europea (J. Daniliauskas e M. Skudutis). Tra gli scultori contemporanei hanno acquisito una certa notorietà V. Vildziunas, G. Karalius, B. Vysniauskas e S. Sarapovas


Musica:

La storia della musica lituana è intimamente legata all'antica tradizione folkloristica e all'introduzione della fede cattolica nel Medioevo. Fu proprio nel XIV secolo infatti che cominciarono a diffondersi le armonie religiose nelle chiese e quelle profane nelle case della nobiltà. Ambedue i generi furono influenzati soprattutto dalla musica polacca e, più tardi, da quella russa e tedesca.
L'Unione di Lublino con la Polonia (1569), la costruzione di nuove chiese e monasteri e l'apertura dell'Università di Vilnius, favorirono molto questo processo di apertura agli stili e al gusto musicale europeo. Il primo libro di teoria musicale fu pubblicato solo nel XVII secolo e bisognerà aspettare l'Ottocento e il romanticismo per veder nascere una vera cultura musicale nazionale lituana. Si iniziarono a comporre sinfonie, musiche da camera e corali basati sui temi e sui motivi del folklore e della tradizione, ma arricchiti dalle tecniche e dagli stili dell'Europa occidentale.
Tra i protagonisti di questa evoluzione musicale vi sono i compositori C. Sasnauskas e J. Naujalis; mentre il tardo-romanticismo è dominato dalla figura di Mikalojus Konstantinas Ciurlionis (1875-1911), che portò avanti l'ambizioso tentativo di conciliare la musica con la pittura in un'unica forma d'arte. La prima opera lirica in lituano venne rappresentata invece solo nel 1906. Il periodo tra le due guerre fu caratterizzato da un notevole fiorire di studi e di esecuzioni.
Molti musicisti avevano studiato nei conservatori di Varsavia, Lipsia, San Pietroburgo e Mosca, portarono il loro contributo in patria allestendo cori ed orchestre di alto livello. Nel 1920 fu inaugurato il Teatro dell'Opera di Kaunas e nel 1933 il Conservatorio e divennero sempre più frequenti i festival di musica popolare e classica lituana.
Autori come J. Gruodis, J. Gaidelis, V. Bacevicius e V. Jakubenas, esploravano i percorsi del neo-romanticismo, dell'impressionismo e dell'espressionismo, fino a confrontarsi con le più moderne esperienze della musica atonale e dodecafonica. I primi decenni dell'occupazione sovietica inflissero invece un duro colpo alla realtà musicale lituana, soprattutto nei confronti della musica sacra. Prevalsero le tendenze romantiche e neo-romantiche d'ispirazione ottocentesca, anche con buoni risultati, come nel caso di B. Duarionas e S. Vainiunas.
Dopo gli anni Settanta riprese più vivacemente la sperimentazione e l'uso dei sistemi moderni di composizione maturò rapidamente, fondendo serialismo, strutturalismo e minimalismo con la tradizione popolare lituana. Negli anni si è verificata una sempre maggiore apertura verso le forme più moderne della musica popolare europea e americana. Molti giovani hanno cominciato a studiare il jazz e il rock e vengono organizzati concerti e raduni all'insegna di questi generi musicali prima censurati da Mosca. Gruppi rock o addirittura punk come i Bix e gli Uz Tevyne, hanno ormai schiere di fan come in qualsiasi Paese dell'Europa occidentale.​


Lingua e letteratura:

Jonas Maciulis Maculevicius
Il lituano è una delle più antiche lingue di origine indoeuropea e riflette ancora una fase arcaica dell'indoeuropeo mantenendone molte caratteristiche, fra cui l'accentazione e il vocalismo. In Lituania esistono numerosi dialetti ma le differenze principali si colgono tra alto-lituano (aukštaitico) e basso-lituano (Samogizio). Fu proprio dal primo che si formarono la lingua letteraria e il lituano moderno (l'aukštaitico occidentale o Suvalkieciu) nel XIX secolo.
Il primo documento scritto risale comunque al XVI secolo: le traduzioni del Padre Nostro e dell' Ave Maria datate 1525. Proprio nel periodo della Riforma la diffusione di testi sacri portò ad una più definitiva attività letteraria. Il primo libro lituano fu il "Catechismo dalle Semplici Parole (Catechismusa prasti žadei) di Martynas Mažvydas (1520-1563), che uscì nel 1547 e fu fondamentale per lo sviluppo della lingua scritta.
Nel XVII secolo si affinò la coscienza letteraria sempre nell'ambito del conflitto teologico tra cattolici e protestanti, ma fu del XVIII secolo il primo poema lituano degno della migliore letteratura europea: "Le stagioni dell'anno" (Metai) di Cristijonas Donelaitis (1714-1789) del 1770. Il XIX secolo vide il fiorire di una generazione di scrittori e poeti, quasi tutti legati all'aspirazione romantica e ai movimenti di liberazione nazionale. Antanas Baranauskas (1835-1902), con il suo poema "Il boschetto di Anyksciai" (1859) creò la prima vera opera del Romanticismo lituano.
Tuttavia, nel 1865 lo zar Alessandro II impose la chiusura dell'Università di Vilnius e proibì la stampa lituana in caratteri latini. Nacque così l'epoca dei "portalibri", di coloro cioè che per salvare la lingua e la cultura nazionale importavano clandestinamente i testi stampati in Prussia o addirittura in America. Il principale poeta del risorgimento nazionale e il padre della lirica moderna lituana fu Jonas Maciulis Maculevicius (1862-1932) noto semplicemente come Maironis, la cui opera fondamentale è la raccolta di versi "Voci di Primavera" (Pavasario Balsai del 1895). Maironis apparteneva insieme a Jonas Basanavicius, Vincas Pietraris ed altri, alla corrente religiosa e liberale dell'opposizione allo zarismo; mentre una tendenza realista e di sinistra faceva riferimento a Vincas Kudirka (1858-1899), autore dell'inno nazionale lituano e alla sua rivista "La campana" (Varpas).
Molto vicino al risorgimento nazionale fu anche il grande poeta polacco-lituano Adam Mickiewicz (1798-1855), che nato a Nowogrodek in Polonia, studiò all'Università di Vilnius aderendo al gruppo irredentista dei Filomati. Artista romantico per eccellenza, Mickiewicz affrontò in diverse opere la causa lituana; ad esempio nel poema "Konrad Wallenrod" (1828), ambientato nella guerra contro l'Ordine Teutonico o nel suo capolavoro "Il signor Taddeo, ovvero l'ultima incursione in Lituania" (1834), in cui descrive la condizione e le speranze della nobiltà di Vilnius alla vigilia della deludente spedizione napoleonica contro la Russia (1811-1812).
Il periodo del primo dopoguerra e dell'indipendenza fu caratterizzato dal fiorire di diversi generi e tendenze letterarie, vicine alle avanguardie europee come il simbolismo, il futurismo e l'espressionismo. Vennero studiate e tradotte le letterature romanze ed anglo-americane e l'epicentro delle nuove tendenze culturali fu l'Università "Vytautas il Grande" di Kaunas, allora Capitale dello Stato. Tra i poeti di maggior spicco, presto conosciuti in tutto il mondo, vi sono Jurgis Baltrusaitis (1873-1944) ambasciatore a Mosca e Oskar Milosz (1877-1939) che visse invece a Parigi. Vincas Mykolaitis-Putinas (1893-1967) e Vincas Mickevicius (1884-1954) furono invece sia poeti che narratori: il primo con il racconto "All'ombra degli altari" (1932), inaugurò il realismo psicologico nella narrativa lituana; il secondo, prima di emigrare negli USA nel 1947, si dedicò a leggende e drammi storici sul suo popolo.
Nel secondo dopoguerra si verificarono profondi cambiamenti negli orientamenti artistici e letterari con l'avvento del realismo socialista e molti letterati preferirono emigrare. Un gruppo di poeti detti Zemininkai cioè "Terrestri" (V. Macernis, A. Nyka-Niliunas, K. Bradunas, H. Nagys, J. Keksas), che aveva intrapreso negli anni Trenta un tipo di poesia vicina all'esistenzialismo francese, furono costretti a continuare il lavoro negli USA.
Come loro furono molti altri gli intellettuali che scelsero di fuggire all'estero dopo il '44, rifugiandosi prima in Europa per poi trasferirsi in America nel decennio successivo. Chicago divenne infatti un centro importante per la conservazione della cultura lituana con la creazione di una società letteraria e di numerose testate giornalistiche. Vivono o hanno vissuto negli USA intellettuali come lo storico dell'arte Jurgis Baltrusaitis (1903-1986) figlio del famoso poeta, il semiologo Algirdas Greimas (1917), il drammaturgo Jonas Grinius (1901-1980) e il poeta Tomas Vencloca (1937).
Oltre alle personalità già emerse prima del conflitto (Ieva Simonaityte, V. Mykolaitis-Putinas, Juoras Pankstelis), in Lituania acquistarono invece notorietà gli scrittori più vicini al nuovo corso, come A. Gudaitis-Guzevicius, Jonas Simkus, Jonas Dovydaitis e Kostas Korsakas. Dopo il 1956 l'atmosfera culturale divenne meno pesante e tra gli anni Sessanta e Ottanta la poesia conobbe nuovi e positivi sviluppi, sebbene la politicizzazione dei temi e dei contenuti pesasse sempre molto sulla produzione letteraria. Alcuni autori tra cui M. Sluckis (1928), V. Petkevicius (1930), R. Lankauskas (1932) e J. Avyzius (1922), riuscirono comunque a proporre letteratura di qualità nel corso degli anni Settanta.
Nelle ultime generazioni di scrittori sono prevalenti tre diverse tendenze : lirico-psicologica, lirico-ironica e simbolico-allegorica, che poco hanno a che fare con il realismo socialista e con l'epica delle classi lavoratrici prediletta dall'ortodossia sovietica. Tra i più noti ricordiamo Juoras Aputis (1936), Birute Baltrusaityte (1940) e Danielus Musinskas (1951) e tra i drammaturghi J. Grusas, K. Saja, J. Glinskis e Justinas Marcinkevicius, che ha riscosso un buon successo con la sua trilogia storica : Mindaugas (1968), Katedra (1970) e Mazvydas (1976).


Medicina e assistenza sociale:

In Lituania il sistema sanitario comprende 192 ospedali con un totale di 45 mila posti letto (126 posti ogni 100 mila abitanti). Vi lavorano quasi 14 mila medici (1 ogni 274 abitanti) e 45 mila infermieri. Il primo trapianto cardiaco è stato effettuato nel 1987, presso la clinica cardiologia dell'Università di Vilnius, a testimonianza dei grandi progressi compiuti dalla chirurgia lituana. Oggi avvengono anche numerosi trapianti di reni e degli arti. Buoni risultati sono stati ottenuti nell'endocrinologia, nella gastroenterologia e nella reumatologia. Il tasso di natalità è del 15 per 1000 e quello di mortalità è di circa il 10 per 1000 e ne consegue un incremento naturale della popolazione che sfiora annualmente il 5 per 1000. Gli anziani pensionati sono circa 850 mila e le pensioni vengono corrisposte agli uomini dopo i 60 anni (e 25 anni di contributi) alle donne dopo i 55 anni (e 20 anni di contributi). Esistono inoltre quasi 4 mila centri statali adibiti ai servizi sociali, oltre a numerose cooperative che si dedicano a questo tipo di attività. I cittadini lituani sono tutelati da un sistema previdenziale nazionale al quale tutti contribuiscono con versamenti periodici ed il cui fondo complessivo è autonomo sia dal bilancio dello stato sia da quello dei comuni. In caso di perdita del posto di lavoro o di malattia, il fondo garantisce una quota minima per il sostentamento. Per coloro che non sono coperti da questo tipo di assicurazione, è previsto il pagamento della quota da parte dello Stato.


Lingua e letteratura:

Il folklore del popolo lituano trae origine da un'antica cultura orale, di cui restano le tracce nei canti (dainos), nei racconti (pasakos) e nelle canzoni rituali (sutartines) tramandati nel corso dei secoli anche se non esistono testimonianze scritte dell'epoca del paganesimo e dei suoi aedi (kanklininkai). La cultura popolare lituana è comunque cultura prevalentemente contadina e ne rispecchia gli aspetti etici e sociali, le paure, le superstizioni e le speranze. Il canto e la musica hanno accompagnato da sempre le attività quotidiane dei contadini lituani, dal lavoro nei campi alle festività, fino alle cerimonie nuziali ed ai funerali. In genere si tratta di brevi liriche basate sul verso libero e cantate con ritmi irregolari, i cui personaggi sono paragonati metaforicamente agli elementi della natura (fiori, piante, animali e fiumi). I canti venivano inventati dalle donne e sono ancora oggi accompagnati da particolari strumenti musicali come il birbynè, (una sorta di clarinetto), il damtevis (arpa), il daudytè (tromba), il kankles (cetra) e lo skuduciai (piffero ). Ogni regione della Lituania ha sviluppato uno stile particolare; ad esempio nella Dzukija sono famose le canzoni di tipo melodico, in Zemaitija prevale l'improvvisazione ed il ritmo libero e in Auksaitija sono diffusi i suoni polifonici delle sutartines, introvabili nelle altre zone del Paese. Molte di queste sonorità sono state usate dai compositori di musica classica lituani ed è possibile ascoltarle ancora oggi in festival e concerti di gruppi folkloristici che si tengono nelle città e nei piccoli centri. Ogni anno nel mese di maggio viene organizzato a Vilnius un festival con canti, balli e musiche popolari (skamba kankliai), che vede da sempre una grande partecipazione dei cittadini lituani. Le fiabe ed i racconti popolari hanno diversi tratti in comune con la tradizione russa e bielorussa, anche se gli elementi misterici e leggendari mantengono sempre una loro particolare originalità. Nelle arti figurative sono molto diffusi i lavori in legno (sculture, incisioni e disegni) su temi religiosi e quotidiani, oltre alle ceramiche, ai tessuti ricamati ed ai tradizionali oggetti per la casa. Percorrendo la campagna è facile incontrare, in prossimità di una foresta, di un lago, o sul ciglio della strada, grandi totem di legno, che riportano l'immaginazione all'antica età del paganesimo: opere anonime dei contadini lituani.


Teatro:

Le prime rappresentazioni teatrali furono introdotte in Lituania dai gesuiti nel XVI secolo; prima di allora avevano invece prevalso i rituali e le festività popolari pagane. Alle sacre rappresentazioni e agli allestimenti curati dai gesuiti, seguirono gli spettacoli creati da veri e propri professionisti (XVII secolo) sia italiani che inglesi, i quali introdussero nel Granducato le forme e i fasti del teatro barocco. Nel 1634 si tenne a Vilnius il primo allestimento di un'opera lirica italiana, eseguita dalla compagnia di Marco Scacchi, che ebbe un grande successo tra i nobili della Capitale. L'interesse verso questa forma d'arte aumentò progressivamente nel Paese e furono istituite numerose compagnie sia di teatro sia di ballo nelle principali città. Quando nel XIX secolo la Russia dichiarò fuorilegge l'attività teatrale in lingua lituana, questa continuò clandestinamente, contribuendo al movimento ed alle idee indipendentiste. Il teatro nazionale lituano, fiorito soprattutto nel periodo tra le due guerre, risentì dell'influenza russa e francese, essendo privo di quella maturità espressiva che solo una lunga tradizione può dare. Nacquero però scuole e compagnie pubbliche e private in tutto il Paese ed i principali autori furono V. Krevè e B. Sruoga. Nel periodo della sovietizzazione, anche il teatro come le altri arti, fu esposto ai principi dell'ideologia socialista. Rimase comunque in vita un teatro d'ispirazione nazionale che espresse delle grosse personalità nella regia (J. Vaitkus e G. Padegimas), nella drammaturgia (J. Grusas, K. Saja), nel balletto (L. Bartuseviciutè, N. Beredina e H. Smoriginas) e nella coreografia (E. Bukaitis e J. Smoriginas). Proprio dal balletto vennero alcuni dei principali successi internazionali, grazie alle ottime compagnie del "Teatro dell'Opera e del Balletto" e della "Scuola di Coreografia" di Vilnius e del "Teatro Musicale" di Kaunas. Negli ultimi anni si è imposto all'attenzione internazionale il Teatro Life di Vilnius, diretto dal regista Ejmuntas Nekrosius